Paese che vai, governo che trovi.

Trenta ministri, 15 donne, 15 uomini. Piu’ Justin Trudeau, il primo ministro, 43 anni, leader del Partito Liberale. Giurano fedelta’ a Elisabetta II, sotto il suo ritratto.  Justin ha deciso di tenere per sè le deleghe del ministero della Gioventu’, mentre ha affidato al precedente leader del Partito Liberale, Stephan Dion, il ministero degli Esteri. Come se Renzi avesse dato la Farnesina a Bersani. Per capire di che pasta e’ fatto il giovane Trudeau, e quanto sia attento al tema della comunicazione (a differenza del predecessore Harper, che con i giornalisti non voleva parlare neanche sotto tortura), occorre guardare alle parole con cui ha voluto ri-etichettare due ministeri fondamentali in Canada come il ministero dell’immigrazione e della cittadinanza (ora anche dei “rifugiati”) e il ministero dell’ambiente, che ora e’ ministero dell’ambiente e del cambiamento climatico.

Alla ricerca, innovazione e sviluppo economico un indiano d’India. Così come alla Difesa e alle Infrastrutture. Alla Giustizia, una donna, indiana d’America. Ai Trasporti, un veterano dello spazio, 4 volte in orbita. Una donna, profuga afgana il cui padre e’ stato ucciso dai Talebani, e’ il ministro delle Istituzioni Democratiche. Il ministro dei Veterani di Guerra e’ sulla carrozzella. La ministra dello sport e delle persone con disabilita’ (gia’, mettono le due materie assieme…) e’ un’atleta paraolimpica, avvocatessa e non vedente. La ministra della Scienza è un premio Nobel. Nella formula di giuramento ci sono le parole “help me God”, con l’aiuto di Dio, e in parecchi tengono fra le mani la Bibbia.

Leave a Reply

Fill in your details below or click an icon to log in:

WordPress.com Logo

You are commenting using your WordPress.com account. Log Out /  Change )

Facebook photo

You are commenting using your Facebook account. Log Out /  Change )

Connecting to %s

About emigrante per caso