Gli amanti italiani della NBA che si apprestano a guardare la finale al meglio delle 7 partite tra i detentori del titolo, i Golden State Warriors, e i Toronto Raptors, alla prima finale nei loro 23 anni di storia, si chiederanno forse chi e’ l’esagitato in turbante bianco che rotea un asciugamano dietro il canestro dei canadesi, cercando di distrarre Stephen Curry e compagni quando tirano un libero.

Bene, questo signore tarchiato si chiama Nav Bhata. Dalla fondazione della squadra nel 1995, ha seguito le oltre 900 partite casalinghe dei Raptors, senza mai perdersene una.
La sua storia e’ un classico dell’American Dream: con la famiglia, nel 1984 e’ arrivato a Toronto dall’India con in tasca una laurea in ingegneria meccanica.
Dopo piu` di 300 colloqui di lavoro senza successo, si e’ reinventato come venditore di auto: dopo averne vendute 127 in 3 mesi, e’ stato promosso manager in un concessionario Hyundai.
Due anni dopo ne diventava il proprietario, mentre da imprenditore di successo, oggi puo’ permettersi di spendere 300 mila dollari a stagione per avere 6 poltrone sul parterre e 4 posti platinum alla Scotiabank Arena, ma anche per distribuire 3000 biglietti tra i giovani fan di Toronto.
Nav paga anche un servizio di autobus che va a prelevarli all’uscita di templi Sikh, chiese cristiane e moschee.

La sua fondazione investe nella costruzione di campi da basket in Canada e di bagni femminili per le scuole indiane. Quello che non ha davvero prezzo, pero`, e` vedere migliaia di tifosi inneggiare a squarciagola ”We the North”, “Noi siamo il Nord”, senza che la latitudine del loro luogo di nascita c’entri qualcosa.